CORPI DI DOLORE

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    Nelle relazioni intime i corpi di dolore sono abbastanza abili da rimanere in sordina finché i partner non cominciano a vivere insieme.
    Non sposiamo solo nostra moglie o nostro marito sposiamo anche il suo corpo di dolore e l'altro coniuge sposa il nostro.
    Può essere uno shock quando non molto tempo dopo l'inizio della convivenza oppure dopo la luna di miele un giorno improvvisamente ci troviamo di fronte a un completo cambiamento nella personalità del nostro partner.
    Le voci diventano stridenti e acute mentre ci si accusa a vicenda, si grida probabilmente per cose banali o uno dei due si rinchiude in se stesso.
    “Cosa c'è che non va?” chiedete.
    “Niente" è la risposta, ma l'energia emanata dell'altro o dell'altra è molto ostile.
    Guand ci si guarda negli occhi non c'è più luce è come se fosse sceso un velo pesante e l'essere che conoscevamo e amava ora è totalmente oscurato, è una persona completamente sconosciuta nei suoi occhi c’è odio, ostilità, amarezza o rabbia.
    Quando parla non è il partner che sta parlando ma il suo corpo di dolore.
    Qualsiasi cosa dica è distorta dalla paura, dall'ostilità, dalla rabbia e da un desiderio di infliggere e ricevere più dolore,
    A questo punto ci potremo chiedere se questo è l'aspetto reale del nostro partner che non avevamo mai visto prima, o se abbiamo fatto uno spaventoso errore nello scegliere quella persona.
    Naturalmente non è il suo aspetto reale è solo il suo corpo di dolore che temporaneamente ha preso il suo posto.
    E’ molto difficile trovare un partner che non abbia un corpo di dolore, ma sarebbe saggio scegliere qualcuno il cui corpo di dolore non sia eccessivamente denso.
    Ci sono persone che hanno corpi di dolore così densi che non sono mai completamente inattivi, possono essere persone che sorridono e sostengono conversazioni educate, ma non occorre una grande sensibilità per sentire la massa di emozioni infelici che ribolle in loro appena sotto la superficie, in attesa del prossimo evento per reagire, per incolpare la prossima persona; il loro corpo di dolore non ne ha mai abbastanza è sempre affamato.
    Sono coloro che hanno un eccessivo bisogno di avere dei nemici.
    Grazie alla loro reattività su cose relativamente insignificanti sono gonfiate in modo sproporzionato per attirare gli altri nel loro dramma inducendoli ad avere delle reazioni.

    Alcuni sono coinvolti in battaglie che si protraggono nel tempo che non hanno senso, o in cause giudiziarie contro organizzazioni, oppure altri individui sono consumati da un odio ossessivo verso un ex coniuge o partner inconsapevoli del dolore che si portano dentro con le loro reazioni.
    Lo proiettano su eventi o situazioni a causa di una completa mancanza di consapevolezza di sé; non riescono a vedere la differenza tra un evento e la loro reazione all'evento.
    Per loro l'infelicità e il dolore sono sempre fuori dall'evento.

    Non sanno nemmeno di essere profondamente infelici, di stare soffrendo.
    Qualche volta le persone con un corpo di dolore così denso diventano attiviste, cioè lottando per una causa; ovviamente la causa può essere assolutamente valida, ma l'energia negativa che fluisce in quello che dicono e fanno e il loro inconscio bisogno di avere nemici e di creare conflitti, tende a generare delle opposizioni crescenti alla loro causa, e di solito finiscono per crearsi dei nemici dentro la loro stessa organizzazione, perché dovunque vanno trovano una ragione per stare male, e in questo modo il loro corpo di dolore continua a trovare esattamente quello di cui andava in cerca.
    Basta guardare il comportamento di certi “cristiani”.
    Se fossimo arrivati qui da un altro pianeta, cioè se non conoscessimo la civiltà contemporanea una delle cose che ci meraviglierebbe di più sarebbe il fatto che milioni di persone amano e pagano per guardare film dove degli esseri umani si uccidono o si infliggono dolore a vicenda e chiamano questo intrattenimento.
    Perché i film violenti hanno così tanto successo?
    È nata un'intera industria che fa soldi sulla dipendenza umana all'infelicità.
    La gente guarda questi film perché desidera stare male.

    Cosa c'è nell'uomo che ama sentirsi male?
    Il corpo di dolore.
    Una grande parte dell'industria dello spettacolo vive su questo, così in aggiunta alla reattività, al pensiero negativo e al dramma personale, il corpo di dolore rinnova se stesso con il cinema e la televisione.
    Corpi di dolore scrivono e producono questi film, e altri corpi di dolore pagano per vederli!
    E’ sbagliato far vedere e guardare le violenze in televisione e al cinema, perché tale violenza nutre il corpo di dolore.
    Allo stadio attuale dell'evoluzione umana la violenza non solo pervade tutti gli aspetti della vita ma sta incrementandosi, così come la coscienza egoica amplificata dal corpo di dolore collettivo, sta intensificandosi.

    Se un film mostrasse la violenza nel suo contesto più ampio, facendo vedere la sua origine e le sue conseguenze descrivendo l’inconsapevolezza collettiva che c’è dietro la rabbia e l'odio che vive nell'uomo come corpo di dolore e che passa da generazione a generazione, allora quel tipo di film può avere una funzione nel risveglio dell'umanità; quei film possono agire come specchi in cui l'umanità vede la propria follia.
    Quello che in noi riconosce la pazzia come pazzia, cioè la consapevolezza, pone fine della pazzia; tali pellicole esistono e non alimentano il corpo di dolore.
    I migliori film contro la guerra sono film che mostrano la realtà della guerra piuttosto che una sua versione romantica.
    Il corpo di dolore si può solo nutrire con film nei quali la violenza è ritratta come normale o perfino come un comportamento umano desiderabile, o glorificata con il solo scopo di generare emozioni negative nello spettatore.
    I quotidiani non pubblicano notizie, ma emozioni negative, cibo per il corpo di dolore.
    Perché le emozioni negative fanno vendere molto più delle semplici notizie.
    C’è una tendenza nei media a trarre profitto dalle notizie negative; peggio vanno le cose e più i presentatori si eccitano.
    Spesso a generare l’eccitazioni negative sono proprio i media.
    Il corpo di dolore ama molto tutto ciò.
    Tribù, Nazioni, razze, hanno il loro corpo di dolore collettivo, qualcuno più pesante di altri e la maggior parte dei membri di quella particolare tribù, nazione o razza, in misura maggiore o minore condivide quel tipo di dolore.
    Quasi ogni Donna ha la sua parte di corpo di dolore collettivo femminile che tende ad attivarsi particolarmente prima del ciclo mestruale; in quel periodo molte donne sono sopraffatte da intense emozioni negative.
    La quasi soppressione del principio femminile durante gli ultimi 2000 anni specie ad opera del pretume, ha dato all’ego maschile la supremazia assoluta.
    Naturalmente anche le donne hanno un ego, ma l’ego può mettere radici e crescere più facilmente in una forma maschile che in una femminile; ciò perché le donne sono meno identificate dell'uomo con la mente.
    Le Donne sono più in contatto con il corpo interiore e con l'intelligenza dell'organismo dove hanno origine le facoltà intuitive; la forma femminile è meno rigidamente incapsulata di quella maschile, ha un'apertura e una sensibilità maggiore verso le altre forme di vita ed è più in sintonia con il mondo della natura.

    Se l'equilibrio tra il maschile e il femminile non fosse stato distrutto la crescita dell'ego sarebbe stata molto più ridotta, non avremmo dichiarato guerra alla natura e non saremmo così completamente alienati dal nostro essere.
    Sembra accertato che per un periodo di 300 anni da 3 a 5 milioni di donne siano state torturate e uccise dalla santa inquisizione, un'istituzione fondata dalla chiesa cattolica per sopprimere l'eresia.
    Questo spicca, insieme all'olocausto, come uno dei capitoli più oscuri della storia umana.

    Era sufficiente per una donna manifestare amore per gli animali, o camminare da sola per i campi o per i boschi, o raccogliere piante medicinali per essere bollata come strega e quindi torturata e bruciata sul rogo.
    Il Sacro femminile fu dichiarato demoniaco.
    Uomini che avevano negato il femminile perfino dentro di loro dirigevano il mondo, un mondo totalmente sbilanciato.
    Il resto è storia, un caso storico di pazzia.
    Questa paura del femminile può essere descritta come un caso acuto di paranoia collettiva da parte degli uomini.

    Ma allora perché in molte civiltà antiche come i Sumeri, gli egiziani i Celti, le Donne erano rispettate e il principio femminile invece di essere temuto era rispettato e venerato.
    Cos'è successo che improvvisamente ha fatto sentire gli uomini minacciati dal femminile?
    L'ego che si stava evolvendo sentiva che avrebbe guadagnato il pieno controllo del pianeta solo attraverso la forma maschile e per fare questo doveva rendere il femminile privo di potere.
    Nel tempo l’ego ha avuto la meglio sulla maggioranza delle donne, anche se non è divenuto mai così profondamente radicato in loro come negli uomini.
    Adesso abbiamo una situazione nella quale la soppressione del femminile si è interiorizzata anche nella maggior parte delle Donne.
    Il Sacro femminino, poiché è soppresso, è percepito da molte donne come dolore emozionale, è diventato parte del loro corpo di dolore insieme con il dolore accumulato e sofferto dalle donne nel corso dei millenni attraverso il parto, gli stupri, la schiavitù, la tortura e la morte violenta.
    Ma le cose ora stanno cambiando perché molte persone stanno diventando più coscienti e l'ego sta perdendo la sua presa.
    Poiché non è mai stato così profondamente radicato nella donna l’ego perde la sua presa più rapidamente nelle donne che negli uomini.

    I corpi di dolore nazionali e razziali di certi paesi dove sono stati perpetrati o subiti molti atti di violenza collettiva hanno un corpo di dolore collettivo più pesante di altri.
    Questa è la ragione per la quale le nazioni più vecchie tendono ad avere corpi di dolore più forti ed è anche il motivo per cui i paesi più giovani come il Canada o l'Australia e quelli che sono rimasti più al riparo dalla pazzia come la Svizzera, tendono ad avere dei corpi di dolore collettivo più leggeri; naturalmente anche lì la gente ha ancora a che fare con il suo personale corpo di dolore.

    Chi è abbastanza sensibile può sentire una pesantezza nel campo energetico di certi paesi non appena scende dall'aereo, in altri invece può percepire un campo energetico di violenza latente appena sotto la superficie della vita di ogni giorno.
    Per esempio in Medio Oriente il corpo di dolore collettivo è così acuto che una gran parte della popolazione si trova forzata ad agire in un ciclo senza fine di risentimento, grazie al quale il corpo di dolore si rinnova continuamente.

    Nei paesi dove il corpo di dolore è pesante ma non è acuto c’è la tendenza a tentare di desensibilizzarsi dal dolore collettivo emozionale attraverso il lavoro come in Germania o in Giappone.
    In qualche altro paese attraverso il consumo di alcolici che possono avere l'effetto opposto specialmente se sono consumati in eccesso.
    Il pesante corpo di dolore della Cina è parzialmente mitigato dalla pratica molto diffusa del Tai Chi che, sorprendentemente, non è mai stato dichiarato illegale dal governo comunista che di solito si sente minacciato da qualsiasi cosa non possa controllare; ogni giorno per strada e nei parchi delle città milioni di persone praticano questa meditazione di movimento che acquieta la mente, e in qualche modo diminuisce il corpo di dolore riducendo il pensiero e generando presenza.

    Pratiche spirituali che coinvolgono il corpo fisico come il Tai Chi, sono importanti nell'indebolire il corpo di dolore e giocheranno un ruolo primario nel risveglio globale.
    Il corpo di dolore collettivo razziale è molto presente nei nativi americani che sono stati decimati e hanno visto la loro cultura distrutta dai coloni europei; anche nei neri americani il corpo di dolore è forte, i loro antenati sradicati violentemente percossi e sottomessi sono stati venduti come schiavi; la prosperità economica americana ha alla base il lavoro di circa 5 milioni di schiavi neri.
    La sofferenza inflitta ai nativi e ai neri americani non è rimasta confinata a queste 2 razze, è divenuta parte del corpo di dolore collettivo americano.
    Succede sempre che la vittima e il carnefice soffrano entrambi le conseguenze di ogni atto di violenza, di oppressione e di brutalità, perché quello che fa agli altri lo fa anche a se stesso.
    In realtà non ha importanza la quantità del corpo di dolore che appartiene alla nazione o alla razza, é quella che è personale che è + importante.
    L’inconsapevolezza umana è la sola responsabile del male sul pianeta
    L'inizio della Liberazione del corpo di dolore sta prima di tutto nel rendersi conto del fatto che abbiamo un corpo di dolore, poi ancora più importante è l'abilità di mantenersi presenti e vigili da notare la piena di emozioni negative che il corpo di dolore porta con sé quando si attiva.
    Quando riusciamo a riconoscere ciò, il corpo di dolore non può fingere più a lungo di essere noi, né può vivere attingendo forza e nutrimento da noi, è la nostra presenza consapevole che interrompe l'identificazione con il corpo di dolore.
    Quando si pone termine a questa identificazione, il corpo di dolore non può più a lungo controllare il nostro pensiero e rafforzarsi traendo nutrimento da lì.

    Nella maggior parte dei casi il corpo di dolore non si dissolve immediatamente, ma nel momento in cui recidiamo il collegamento inizia a perdere energia, il pensiero cessa di essere offuscato dalle emozioni e le percezioni del presente non vengono più distorte dal passato.
    Allora l'energia che era fino a quel momento nel corpo di dolore, cambia di frequenza e viene trasmutata in presenza.
    In questo modo il corpo di dolore diventa carburante per la Coscienza.
    Ecco perché molti degli uomini e delle donne più saggi e illuminati hanno avuto in passato un corpo di dolore molto pesante.
    Al di là di quello che possiamo dire o fare o mostrare come nostra immagine, non possiamo tenere nascosto il nostro stato mentale emozionale.
    Ogni essere umano emana uno speciale campo energetico corrispondente al suo stato interiore, e la maggior parte delle persone può percepirlo, magari solo a un livello subliminale.

    In altre parole nonostante non si rendano conto di quello che stanno percependo quella percezione influenza grandemente i loro sentimenti e le loro reazioni verso la persona con cui vengono in contatto.
    Molta gente ha una chiara consapevolezza di ciò quando fa la conoscenza di qualcuno ancora prima di qualunque scambio verbale; poco dopo tuttavia le parole prendono il sopravvento nella relazione e così fanno i ruoli che la maggior parte delle persone interpreta.
    Allora l'attenzione si sposta al livello della mente e questo determina una grande diminuzione dell'abilità di percepire il campo energetico dell'altro; cmq a un livello inconsapevole questo campo energetico continua a essere percepito nel momento in cui ci rendiamo conto che inconsciamente i corpi di dolore cercano altro dolore, cioè vogliono che accada qualcosa di male.
    Possiamo anche capire come molti incidenti stradali siano provocati da guidatori il cui corpo di dolore in quel momento era attivo; quando 2 guidatori con un corpo di dolore attivo giungono contemporaneamente a un incrocio, la probabilità di un incidente è molto più alta che in circostanze normali; perché in modo inconsapevole entrambi vogliono che accada l’incidente.
    Il ruolo di corpi di dolore negli incidenti d'auto è particolarmente evidente nel caso di gente che durante la guida assume atteggiamenti violenti all'indirizzo di qualcuno che per esempio è accusato di andare troppo piano.

    Molti atti di violenza sono commessi da persone normali diventate temporaneamente folli.
    Nei procedimenti giudiziari si possono sentire gli avvocati difensori dire:
    “ questo comportamento è del tutto estraneo alla personalità del mio cliente”, e la persona accusata dire:
    “ non capisco cosa mi sia successo."
    Questo significa che non siamo responsabili di ciò che facciamo quando siamo posseduti dal corpo di dolore?

    Come possiamo essere responsabili quando siamo inconsapevoli, quando non ci rendiamo conto di quello che stiamo facendo.
    Ok, ma noi siamo destinati a diventare Esseri Coscienti e quelli che non vorranno dovranno sopportare le conseguenze della loro inconsapevolezza, perché queste persone non sono Allineate con la spinta evolutiva universale.

    Quando non siamo più in grado di sostenere l'interminabile ciclo di sofferenze inizia il nostro risveglio.
    Nella prospettiva evolutiva anche il corpo di dolore occupa un posto necessario.
    Racconta Eckhart:
    << una volta venne da me una donna fra i 30 e i 40 anni, fin dal primo momento mentre mi salutava potei percepire il dolore dietro il suo sorriso educato e superficiale; iniziò raccontandomi la sua storia, e nel giro di un secondo il suo sorriso si trasformò in una smorfia di dolore, allora incominciò a singhiozzare senza controllo, mi disse che si sentiva sola e insoddisfatta.
    In lei c'era una gran rabbia e tristezza; da bambina era stata vittima di abusi da parte del padre.
    Mi resi conto che il suo dolore non era causato dalla sua attuale situazione di vita ma piuttosto da un corpo di dolore estremamente pesante che era diventato il filtro attraverso il quale lei vedeva la sua situazione di vita.
    Non era ancora in grado di cogliere il legame tra il dolore emozionale e i suoi pensieri perché era completamente identificata con entrambi, non era ancora in grado di vedere che stava mantenendo il corpo di dolore con i suoi pensieri, anche se in qualche modo doveva avere intuito che questo dolore nasceva al suo interno ed era pronta per risvegliarsi e per questo era venuta.
    Le chiesi di sentire direttamente questa emozione invece che attraverso il filtro dei suoi pensieri della sua storia infelice; mi disse che era venuta da me perché le mostrassi Come uscire dalla propria infelicità e non come entrarvi.
    Solo a malincuore accettò di fare come le chiedevo; le lacrime le scorrevano sul volto e tutto il corpo Era scosso da brividi.
    In questo momento “Questo è quello che senti” dissi,“ non puoi fare niente rispetto al fatto che questo è ciò che senti in questo momento.
    Quindi invece di volere che questo momento sia diverso da quello che è, cosa che accrescerebbe il dolore, sarebbe possibile per te accettare completamente che questo è ciò che senti in questo momento?”
    Per un momento si tranquillizzò, poi improvvisamente divenne impaziente come se stesse per alzarsi e disse rabbiosamente:
    “No non lo voglio accettare. “
    “Chi dice questo,” le chiesi, “tu o L'infelicità che ti porti dentro.
    Riesci a vedere come L'infelicità che ti deriva dall'essere infelice crea in te un nuovo strato di infelicità?
    Non ti sto chiedendo di fare niente, quello che ti chiedo è di scoprire se per te è possibile permettere che quei sentimenti ci siano.

    Ti farò una domanda che potrà sembrarti strana, cioè cosa ne sarebbe della tua infelicità se non ti importasse di averla?”
    Mi guardò perplessa per un istante e rimase seduta in silenzio più o meno per un minuto, dopodiché improvvisamente avvertii un significativo cambiamento nel suo campo energetico, disse:
    “ è strano sono sempre infelice ma ora intorno a questa infelicità c'è dello spazio sembra che la cosa sia meno importante”.


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    Fu la prima volta che udì qualcuno esprimersi in questo modo:
    “ c'è più spazio intorno alla mia infelicità.”
    Quello spazio si crea quando c'è un'accettazione interiore di quello che si sta sperimentando nel momento presente.
    Non dissi molto di più in modo da permetterle di stare nell'esperienza
    Più tardi capì che nel momento in cui aveva smesso di identificarsi con quel sentimento, con quella vecchia emozione di dolore che viveva in lei ponendo invece la propria attenzione direttamente su tale sentimento senza resistergli, il sentimento stesso aveva perso il potere di controllare il suo pensiero, e quindi di mescolarsi con una storia costruita dalla sua mente.
    Nella sua vita era entrata un'altra dimensione, una dimensione che trascendeva il suo passato, la dimensione della presenza poiché non si può essere infelici senza una storia infelice.
    Questa fu la fine della sua infelicità e fu anche l'inizio della fine del suo corpo di dolore.>>
     
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